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Le nuove regole della Polizia: la scheda (e i vecchi problemi)

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poliziaI vertici della Polizia varano nuove “regole d’ingaggio” per le forze dell’ordine in modo da stemperare le polemiche sui presunti abusi degli agenti nelle manifestazioni di piazza.

Fra le misure principali del nuovo regolamento spiccano le seguenti:

- nei cortei va lasciata ai manifestanti la cosiddetta “area di rispetto”, cioè la debita distanza dai reparti in assetto antisommossa;

- vanno privilegiati equipaggiamenti che possano scoraggiare gli attacchi dei manifestanti “da lontano”, senza che vi sia contatto fra manifestanti e forze dell’ordine (es. gli idranti);

- utilizzo delle telecamere montate sulla divisa per poter documentare gli scontri;

- efficace analisi preventiva per valutare a monte i possibili rischi e la presenza di frange violente in piazza;

Le nuove regole lasciano tuttavia più di un dubbio e sembrano maggiormente utili per contrastare la violenza dei cortei… non violenti.

Per esempio la garanzia di una “area di rispetto” a che serve quando un corteo intende deviare dal percorso stabilito o quando addirittura alcuni spezzoni decidono consapevolmente di cercare lo scontro?

Quando una gruppo politico o sindacale chiede una autorizzazione alla questura e i manifestanti rispettano diligentemente la consegna, non servono nuove regole, non servono neanche quelle vecchie, tutto si svolge in pace.

Anche la storiella delle frange di violenti infiltrate in mezzo ai lavoratori o agli studenti sa un po’ di vecchio, come se i “violenti” fossero tali di professione, senza la possibilità che essi stessi siano studenti o lavoratori.

Insomma, resta il dubbio che le nuove regole lascino esattamente intatti i vecchi problemi.


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